5° posto in classifica, 10 vittorie, 9 sconfitte e 3 pareggi: con questi numeri, la Futsal Savigliano ha chiuso il campionato di Serie C1 2021/2022, il primo dopo le interruzioni imposte dalla pandemia.
Con mister Matteo Lupo, ripercorriamo la stagione per tracciare un bilancio del lavoro fatto.
Partiamo dall’inizio, cosa hai provato a tornare sulla panchina del Savigliano?
«Quando ho lasciato dopo la salvezza in Serie B, mi son portato via un bellissimo ricordo, nonostante i soli 3 mesi di lavoro: tutti, a prescindere dal campo, lavorano al massimo per questa società.
Per questo, quando ho ricevuto la telefonata, non ho esitato ad ascoltare la proposta della società: una volta accettata, sono partito con molto entusiasmo sin dal primo giorno di ritiro».
Soddisfatto del risultato raggiunto a fine stagione?
«Abbiamo avuto periodi di grande difficoltà, per l’assenza di diversi giocatori che spesso ci ha impedito di svolgere normalmente gli allenamenti: siamo andati avanti nonostante le assenze, tutti i giocatori si sono messi a disposizione. I giovani hanno dato il massimo e il gruppo li ha accolti al meglio: per questo do un 8 alla stagione della squadra.
Siamo arrivati all’obiettivo di centrare una delle prime 5 posizioni, anche se poi per le regole non abbiamo potuto partecipare ai playoff. Sono molto contento di aver ottenuto il 5° posto».
Quanto è importante aver proposto sempre un’idea di gioco, contro ogni squadra del campionato?
«Abbiamo avuto due fasi, con la stessa proposta di gioco: nella prima parte di campionato, era più legata ad alcuni giocatori mentre nella seconda abbiamo prediletto il gioco veloce con la palla, tra le linee e creando spazi tenendo sempre il pallino del gioco anche se alcune volte questo aspetto ci ha penalizzato.
Nonostante alcune sconfitte, abbiamo continuato a proporre la nostra mentalità: abbiamo fatto punti su campi grandi e nell’ultima parte di stagione il nostra campo piccolo a volte ci ha penalizzati perché non siamo riusciti a concretizzare quanto creato.
Al contrario, su campi più grandi, come nel pareggio con il Top Five abbiamo espresso al massimo le nostre idee: sul totale, in trasferta abbiamo ottenuto 15 punti mentre in casa 18».
Nella pausa invernale sono cambiati molti giocatori: quanto ha influito sul campionato?
«E’ quasi come se avessimo fatto una nuova squadra: sono cambiati i protagonisti in campo, ma siamo stati bravi a riadattarci subito. Merito dei giocatori, che non si sono mai risparmiati: chi ha giocato meno, i più vecchi così come i più giovani, hanno tutti dato il cento per cento e questo è un grande merito del nostro gruppo».
La partita più bella della stagione?
«Ce n’è più di una: le due contro il Pasta, per livello di intensità e differenza di interpretazione e per i protagonisti in campo. In particolare in quella di ritorno, ho visto grande ritmo ed è stata emozionante, anche se poi abbiamo perso.
Scelgo anche la prima di campionato con il Top Five, la prima dopo la preparazione e contro una squadra forte che poi è arrivata terza».
A livello individuale, quali sono i giocatori che più ti hanno soddisfatto per il lavoro fatto?
«Senza nulla togliere agli altri, dico quelli che son stati con noi sin da agosto: in particolare Cossotti e Singh, in loro ho visto una crescita su certi errori iniziali e miglioramenti sull’aspetto tattico e tecnico. Sono arrivati a fine stagione diversi da come li avevo conosciuti e a fine stagione in loro ho visto la mia mentalità e le mie idee di gioco».