20 anni di carriera nel calcio a 5, una Serie B, tre campionati di C1, cinque Coppe Piemonte, una Coppa Italia di Serie C e un campionato di C2. Basterebbe questo palmares per spiegare chi è Nicola Zeppola, ma a volte serve parlare anche delle emozioni, delle gioie e delle sofferenze vissute su quel campo di calcio a 5 che per tante stagioni ha calcato. Per il numero 6, la stagione 2018/2019 è stata l’ultima con la maglia della Futsal: 5 gol e 24 presenze è il suo contributo ad una salvezza storica al primo campionato di Serie B.
L’ultima emozione, una delle più forti, il numero 6 l’ha vissuta in Veneto nella gara di ritorno dei Play-out: «Mi avrebbe lasciato un grande rammarico chiudere con una retrocessione. E’ stata davvero un’emozione forte ed è stato ancora più bello chiudere così dopo una serie di difficoltà: è come se ci fossimo liberati della tanta negatività accumulata durante l’anno».
4 degli ultimi 5 anni di carriera Nicola li ha passati a Savigliano: cosa ti ha lasciato la Futsal?
«Ogni esperienza ti migliora un po’: sono arrivato quando la società si era appena riorganizzata dopo aver vinto la C2. Il Savigliano doveva ancora crescere ma tutti, dalla dirigenza ai giocatori, abbiamo avuto una grande caparbietà. Abbiamo raggiunto obiettivi importanti, come la vittoria del campionato, ma anche la finale della Coppa Piemonte: è un obiettivo che non tutte le società riescono a centrare. Per questo c’è un grande senso di orgoglio per questo importante percorso di crescita della società, raggiunto tutti assieme».
Dalla prima stagione in C1 con la maglia della Futsal sono passati ormai 5 anni, ma proprio l’ultimo anno di Nicola Zeppola è stato il migliore sul rettangolo di gioco, concluso con i tre gol nei Play-out: «Non potevamo davvero retrocedere e questo mi ha spinto a dare forse più del 100%. La Serie B è un campionato difficile, dove se non c’è organizzazione non si può andare avanti: forse il livello tecnico/ tattico è stato leggermente più basso, ma abbiamo sempre incontrato buone squadre».
Oltre ad aver trascinato la Futsal a questa salvezza, Zeppola è stato uno degli eroi della vittoria del campionato dello scorso anno: «E’ uno dei più belli che ho vinto, soprattutto perché raggiunto non in una piazza storica del calcio a 5. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario: 11 vittorie consecutive sono qualcosa di non semplice da raggiungere, soprattutto visto come erano andate le stagioni precedenti».
Un risultato raggiunto grazie al collettivo che partita dopo partita si è compattato e ha raggiunto un obiettivo straordinario: chi ti ha impressionato di più tra i tuoi compagni di spogliatoio?
«Ognuno ha sempre messo a disposizione le proprie qualità e capacità, dando sempre il massimo di sé stesso: mi ha colpito il miglioramento di Cardillo che nel corso degli anni è sempre cresciuto di più facendo ottime stagioni. Tanti altri giocatori di Savigliano sono cresciuti assieme alla società, in particolare il Capitano: lo scorso anno è stato quello che ha avuto un’evoluzione più alta, dando un grandissimo contributo alla vittoria del campionato».
E l’avversario più forte?
«Ci sono giocatori come Granata o Licciardi che ancora continuano ad essere decisivi nel campionato regionale. Mi dispiace invece, non aver visto in questi anni dei giovani emergenti, fatta eccezione per alcuni ragazzi di Asti».
Un pensiero già da allenatore: il patentino c’è, proverai questa esperienza?
«La speranza è di allenare, ma voglio farlo nel modo giusto con ragazzi e società che abbiano voglia di sacrificarsi. Se fatto bene il settore giovanile può portare ad ottimi risultati come dimostrato da squadre come Carmagnola, L84 o Aosta. Penso che per tutta la provincia Granda uno degli obiettivi debba essere far diventare il settore giovanile uno dei punti di forza delle società».
Nella sua testa è già chiaro l’obiettivo: trasmettere ai più giovani quello che per lui è stato il calcio a 5: «Questo sport mi ha tolto dai campetti della parrocchia, dandomi la possibilità di confrontarmi con tanti giocatori, di viaggiare, di imparare tanto e di giocare fino alla Serie A2. Questo sport dà la possibilità a chiunque di dimostrare a sé stessi e agli altri che i traguardi si possono raggiungere e che si può emergere tramite lo sport».
E la Futsal Savigliano cosa è stata per te?
«Forse è una delle poche società che si può definire una famiglia: abbiamo avuto momenti difficili, con discussioni, ma altrettanti di ilarità assoluta. Alla fine ci siamo sempre seduti attorno ad un tavolo trovando un punto di accordo. In questi anni ci siamo voluti davvero bene».
E anche tutti noi ti abbiamo voluto Bene.