Per lui è “un bicchiere mezzo pieno”, è la dimostrazione che «questa è una buona squadra», sarà “di buon auspicio per la seconda parte di stagione”.
Il presidente Alberto Pettavino ha ancora negli occhi (e nelle parole) le emozioni della finale di Coppa Italia disputata a Castellamonte domenica 18 dicembre: quella gara era il suo primo e dichiarato obiettivo e la squadra non solo l’ha conquistata, ma è riuscita a uscirne a testa alta, altissima, “punita” da qualche discutibile decisione arbitrale, ma ancora più consapevole del proprio potenziale.
«Abbiamo concluso l’anno nel migliore dei modi: per arrivare secondi bisogna conquistare la finale e noi ci siamo riusciti. È solo un piccolo trofeo, certo, ma “alzato” al termine di un percorso senza sconfitte e che noi, a dispetto anche di alcune pretendenti e nostre vicine di casa o avversarie in campionato, siamo riusciti a vivere fino all’ultimo atto. Certo, arrivati a quel punto tutti volevamo una vittoria, ma non dimentichiamo che per questa società, che io dirigo da appena tre anni, è già un traguardo storico».
Storico perché è la prima volta, ma anche perché si tratta di un risultato frutto di una programmazione, «a inizio stagione siamo partiti con un progetto serio e ben definito e dopo appena quattro mesi abbiamo già raccolto il primo frutto. Come faccio a non essere soddisfatto?».
Quindi adesso possiamo parlare di obiettivi di campionato…
«Certo, l’obiettivo sono i play off, ora “ci tocca”. Anzi, l’obiettivo è il miglior posto possibile tra quelli play off: abbiamo nove gare per conquistarlo e sono certo che ci riusciremo. Questa squadra, guidata da questo mister, ha ancora tanto da mostrare».
E finalmente, e forse per la prima volta in stagione (con i dovuti scongiuri), tornerà in campo con il roster al completo.
«Il giovane Abou El Ouafa è attualmente fermo, come Ternavasio che, però, rientrerà a breve: per il resto, la squadra è finalmente al completo, come mai si era visto prima. Caccese ha ripreso la preparazione invernale e Pennisi aveva già svolto il riscaldamento pre gara a Castellamonte. Senza dimenticare De Simone, ormai integrato da un mese, e Zuccarello, che piano piano sta entrando nel gruppo».
Un bel regalo di Natale per Gotta che, secondo il suo stile, non si lamenta mai, ma mai, fino a ora, ha potuto lavorare con la squadra al completo.
La scintilla, con lui, è scoccata da tempo. Dopo quattro mesi che cosa hai notato di diverso rispetto ai tuoi tecnici passati?
«La sua preparazione e la sua ostinazione. Quando ragiona o dà consigli è affasciante, conosce ogni cosa. E poi è ostinato, come me, “comunque vada noi dobbiamo arrivare là”. E lui ci è riuscito, ponendosi allo stesso modo nei confronti di ogni giocatore, dal più esperto al più giovane, e non chiedendo mai nulla, ma facendo sempre il massimo con le forze a disposizione. È una sorta di “Cracco del calcio a 5”, preparato, artistico, preciso, che non lascia mai nulla al caso».
C’è un giocatore al quale vorresti dare un “più” dopo questi primi mesi?
«A Nicola Zeppola, è uno di quelli che vorrei sempre con me. Non l’ho mai ringraziato di fronte ai ragazzi, ma il suo entusiasmo e la sua voglia di fare, nonostante non sia propriamente più un giovanotto, credo abbiano fatto la differenza. E poi vorrei “consegnare” il premio continuità al trio Gerbaudo-Ternavasio-Golè, trascinatore nei momenti più difficili, ragazzi che hanno disputato anche 45/50 minuti in una sola gara».
Il matrimonio con Martina in programma sabato 14 gennaio incombe. Ma quindi come farai sabato 28, data della ripresa del campionato in casa dell’Aurora San Gillio?
Sorride: «É vero, sarò in viaggio di nozze. La Futsal è una parte importante della mia vita, ma resta pur sempre un hobby. Sono mancato solo a tre partite in questi tre anni, ma questa volta sarà per il più legittimo dei motivi. Se starò correndo dietro a qualche leone non sarà possibile, ma se quel pomeriggio fossimo “fermi” credo che attiverò un collegamento…».
E una vittoria, per ripartire, sarà uno dei più bei regali di nozze che potrebbe desiderare.